Farsi conoscere come scrittore
Ho iniziato a scrivere, sono diventato un aspirante scrittore a tutti gli effetti. Ma a questo punto, come faccio a farmi conoscere come scrittore?
Questa domanda è abbastanza comune tra i neofiti dell’ambiente letterario, che si avvicinano al mondo della scrittura come il sottoscritto; alcune volte viene suggerito di aprire un blog, altre volte di frequentare i blog degli influencer e commentare dottamente i loro post, altre volte invece di prendere attivamente parte ai forum di settore.
Trovare i primi lettori
Personalmente invece, ritengo che per farsi conoscere come scrittore, sia più importante proporre ai lettori cosa si scrive. È per questo che ho deciso che i primi racconti che finirò di scrivere, li metterò a disposizione dei lettori di questo blog. Potresti pensare ad un’operazione pubblicitaria di bassa lega, ma in fin dei conti questa, è davvero l’unica via praticabile per presentarti ad un potenziale futuro lettore che un domani potrebbe acquistare un tuo libro; vedilo come una sorta di biglietto da visita.
Nondimeno potrai ricevere anche degli importanti feedback e delle preziose critiche che potrai sfruttare nei tuoi prossimi lavori.
Una volta che ti sarai messo in gioco, con molte probabilità riuscirai anche a capire il tuo valore; certo, ammetto che la paura di esporsi a critiche gratuite e dolorose, possa rallentare questa fase di presentazione, ma d’altro canto considera se tali critiche venissero fatte al tuo primo libro pubblicato o autopubblicato… sarebbe una vera e propria disfatta!
E tu… quale strategia appronterai?
Ciao a tutti, sono Gloria, una neofita della scrittura. Grazie Carlo, è interessante questo articolo, penso che farò un giro su questo blog! Anche io sto facendo i primi passi nel mondo della scrittura, sebbene per questioni di tempo e di impegni rimanga solo un hobby, e sebbene la mia creatività sia lenta (penso che sia un po’ bloccata per ora). Ho aperto una pagina su Facebook ma purtroppo ho visto che se non paghi per farti pubblicità ti seguono solo amici e parenti… da una parte fa piacere condividere gli scritti con loro, dall’altra l’idea di essere letti da sconosciuti alletta molto! Nella mia pagina pubblico riflessioni, alle quali ricevo dei mi piace e qualche commento ogni tanto, e per ora un paio di racconti, seguiti da veramente poche persone; il secondo racconto è piaciuto molto ad una mia amica, per cui sono contenta! Però vorrei farmi conoscere di più. Solo che la mia paura è quella del copyright… vorrei registrare i miei scritti alla Siae ma dovrei tornarci mille volte dato che ogni volta scrivo cose nuove, quindi mi sembra inutile al momento! Però ho paura a mettere racconti o testi troppo in vista, se qualcuno se ne approfittasse? (non perchè mi creda un genio della scrittura, ma le idee sono idee alla fine)… voi cosa ne pensate della questione copyright? Mi sembra siate tutti più coraggiosi di me da questo punto di vista.
Ciao Gloria e benvenuta,
sono contento che il post abbia stimolato la tua curiosità. Sinceramente in un mondo senza un vero e proprio controllo del copyright effettuato in maniera attiva è davvero impossibile cercare di tutelare ogni forma del diritto d’autore: musica, immagini, video e testi, sono tutti mescolati in un calderone mediatico al quale chiunque può attingere e farne ciò che vuole, anche senza autorizzazione… la realtà è questa.
Sinceramente andare alla SIAE per ogni commento o testo scritto sulla tua pagina Facebook mi sembra eccessivo, in alternativa ti consiglierei di mettere su un file, o meglio su un progetto di Scrivener, tutti i tuoi pensieri ed aspettare che crescano, in modo tale da poterli prima o poi pubblicare… in questo caso, il passo successivo potrebbe essere quello di andare alla SIAE e chiedere il riconoscimento del diritto di autore sul tuo “libro”.
Purtroppo la rete non fa sconti a nessuno e Facebook è la peggiore espressione del non riconoscimento dei copyright, in quanto chiunque può prendere qualsiasi commento e ripubblicarlo spacciandolo per proprio nel suo profilo.
A presto!
Ciao a tutti, per quanto riguarda la mia esperienza a dire il vero, la paura della critica la fa da padrone, anche perchè da neofita quale sono, porre il proprio lavoro all’attenzione di chi reputi ne sappia più di te in materia di scrittura intimorisce non poco. Carlo è un ottimo blogger e un valido “collante” della comunicazione. L’idea di lasciare sui social dei piccoli stralci di racconti, secondo me può incuriosire ed aiutare a trovare nuovi lettori, dico giusto?
Ciao Cesare,
ti ringrazio davvero molto per il complimento 😉
Sì in effetti anche secondo me, lasciare qualche piccolo stralcio dei propri lavori, può risultare molto vantaggioso in termini di notorietà e apprezzamento.
Tuttavia eviterei di generalizzare; sui social in particolare (Facebook in primis), è abbastanza facile e veloce, crearsi una propria community, cercando di accomunare potenziali lettori che potrebbero essere interessati al mio genere di racconto. In questo senso infatti, avrebbe molto più senso condividere alcuni stralci, per generare interesse e curiosità, sperando in un acquisto.
Secondo me devi distinguere quando le critiche sono costruttive e quando nascono dall’invidia. In ogni caso hai dimenticato un fattore fondamentale: LA FORTUNA, questa subdola e sfacciata creatura che non guarda in faccia a nessuno (perché è cieca) e bacia a casaccio talentuosi e non, senza un criterio preciso. E la buona sorte si può solo accogliere, non spiegare. La prova della validità di ciò che dico è sotto gli occhi di tutti. Con la sua “benedizione” tutto diventa più facile e anche se sembra un discorso ai limiti del reale, tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita cosa vuol dire lo sprezzante diniego della SIGNORA FORTUNA, a dispetto dell’impegno e del talento.
Ciao Maria,
eh sì hai ragione… come dico sempre: meglio nascere fortunati che ricchi! 😉
Ciao a tutti, vedo che siamo in buona compagnia. Per me scrivere è una passione e, detto sinceramente, mi serve percchio per conoscere quello che penso interiormente e non ho sempre il coraggio di riconoscere. Spesso sono pensieri latenti di cui abbiamo paura o vergogna che accendono l’inventiva e danno sprone alla pagina bianca. Vorremmo scrivere quello che vorremmo essere, ma forse è meglio lasciarci scrivere quello che davvero siamo. Negli anni ho scritto nove libri più qualche diario di viaggio … è come una catarsi … raccontare storie ciniche con un pò di profondità e un pò di sarcasmo mi libera. Personalmente vedrei la pubblicazione da parte di un editore senza obblighi economici come un riconscimento ufficiale delle capacità, ma pare sia dura entrare nelle grazie di qualche editore. Credo che l’approccio di questo blog sia corretto. Darsi “in pasto” a “simili” per capire come si viene letti. E’ saggio non farsi problemi a mostrarsi perché tanto si è quello che si è e non solo quello che vorremo far trasparire di noi. Grazie a tutti … grazie di questa “stanza”.
Ciao Diego benvenuto,
sì in effetti siamo proprio in bella compagnia e per fortuna aumenta 😉
Innanzi tutto grazie a te per la testimonianza e per le belle parole, con cui ci hai fatto conoscere il tuo modo di scrivere, sono proprio curioso di conoscere i titoli di alcuni dei tuoi 9 libri che hai scritto… per quanto riguarda il discorso “casa editrice” purtroppo come dici te, entrare nelle grazie degli editori, non è cosa facile e sinceramente con quanto può offrire il self-publishing non sono del tutto sicuro di voler essere edito ufficialmente… dal tuo discorso deduco che sei auto-prodotto o mi sbaglio?
Ciao Carlo,
come hai trovato gli scritti di aspiranti scrittori?
Grazie
Ciao Alessandra benvenuta,
in generale è molto facile. Frequentando i blog dei vari autori, di solito ci sono dei link in bella vista che puntano a file pdf o per lettori ebook, che sono messi gratuitamente a disposizione dei lettori. Se vuoi posso segnalartene qualcuno…
Stando alla mia modestissima esperienza in materia (…) nessuno – sottolineo nessuno – ha voglia di leggere racconti di un esordiente o aspirante tale. Perfino gli altri aspiranti scrittori li schinano. Perché? Non saprei. Forse perché leggere un racconto è più impegnativo che leggere un post tematico. Forse perché la delusione, se non c’è piaciuto, è più cocente. Vai a capire. L’unico modo, seguendo questa strada, è di farsi conoscere prima come blogger, cercando di guadagnare la fiducia dei followers. Quindi, a quel punto, si può piazzare qualche buon racconto sperando che venga davvero letto. Solo un decimo degli abituali followers lo leggeranno, di norma. Ma se accadrà che piace allora puoi aspettarti un seguito crescente anche per le tue opere. 🙂
Io invece mi sono letto diversi racconti di aspiranti scrittori e autori emergenti della blogosfera italiana, ma anche quella straniera. La curiosità è insita nell’uomo, per cui dopo aver letto qualche post interessante, è stata quasi una naturale conseguenza la lettura di racconti diciamo “sample”. Inoltre se quest’ultimi in qualche modo incontrano anche i miei generi letterari, la lettura risulta molto più piacevole 😀
Tutto sommato, trovo costruttivo dare uno sguardo a quello che scrivono gli altri esordienti, in quanto posso fare un diretto confronto, con me stesso, che mi stimola a migliorare la mia scrittura… a proposito, Scatti, mi è piaciuto molto 😉
Ti ringrazio! 🙂
Ciao Carlo! Farsi “assaggiare” è sicuramente una buona idea, più convincente di ogni discorso. In questo senso il blog è impagabile. Anche la presenza sui social è utile, ma non vale la pena di essere dappertutto e male. Secondo me è meglio selezionare ed eventualmente aggiungere un nuovo strumento alla volta.
Ciao Grazia benvenuta!
Si sono d’accordo anch’io per una cernita preventiva dei social, anche perché il tempo di qualità da dedicare alla scrittura è sempre poco, per cui meglio investirlo nei nostri racconti, anziché sprecarlo malamente su svariati social.
Non vedo l’ora di leggere un tuo scritto. Sei coraggioso, ti sei impegnato pubblicamente, ora non puoi più tirarti indietro.
Che emozione! Sto diventando ansioso… in pratica mi sono autoproclamato e a questo punto non posso tirarmi certo indietro. Speriamo bene 😉
È senz’altro una buona idea quella di pubblicare i propri lavori per ricevere critiche, incoraggiamenti, opinioni.
Assieme a questo però, è necessario avere almeno un’infarinatura su come funziona Google, e come può aiutarci ad arrivare ai lettori. Il talento non basta.
Ciao Marco,
decisamente no… di questi tempi bisogna arrangiarsi a saper fare un po’ di tutto. Più si è completi e più si è in grado di essere competitivi, anche se devo ammettere in questo settore non ci sono grossi competitor
In questo momento non sto pensando ad alcuna strategia.
Ho aperto il blog per desiderio di comunicare, mi diverto come una pazza e vedo che ho un buon seguito. Quando il romanzo sarà pronto, vedrò come promuoverlo. Al momento sono ancora in una fase quasi di gioco!
Ciao Chiara,
anch’io sono in una fase iniziale, e sto preparando alcuni racconti brevi, per vedere come il pubblico potrà accogliere le mie storie. Quando sarà pronto il tuo, sarò curioso di conoscere i tuoi piani 😉